Trasformazioni composte
Siano ora L1: ℝn → ℝm e L2: ℝm → ℝs due trasformazioni lineari, rappresentate rispettivamente da una matrice A di tipo (m,n) e da una matrice B, di tipo (s,n), ottenute fissando una volta per tutte una base in ℝn, ℝm, ℝs (è necessario che la base considerata in ℝm sia la stessa per L1 e L2). Consideriamo la trasformazione composta, L2 ∘ L1, così definita
L2 ∘ L1 : ℝn → ℝs
(L2 ∘ L1) : x ↦ L2(L1x)
In altre parole la trasformazione composta è quella che si ottiene facendo agire le due trasformazioni una dopo l'altra, ossia applicando la seconda al risultato della prima. E' immediato verificare che L2 ∘ L1 è anch'essa una trasformazione lineare; per il Teorema di rappresntazione, esisterà una matrice C, di tipo (s,n) che rappresenta tale trasformazione rispetto alle stesse basi. Tale matrice è semplicemente
C = BA
ossia la matrice rappresentativa di L2 ∘ L1 è il prodotto righe per colonne delle matrici B,A che rappresentano L2, L1, rispettivamente. Questo risulato è anzi il motivo principale per cui è naturale definire il prodotto di matrici proprio in quelo modo "complicato". La verifica di questo fatto è semplice: scrivendo il vettore x come n-upla rispetto alla base fissata, si ha che
L2 (L1x) : B ⋅ (Ax) = (BA)x
ossia BA rappresenta L2 ∘ L1. Il discorso vale inalterato se anzichè ℝn, ℝm, ℝs si considerano tre spazi vettoriali qualsiasi di dimensioni, rispettivamente n,m,s