Condizioni di diagonalizzabilità

La relazione tra autovalori e diagonalizzabilità di una matrice è espressa dal seguente teorema

Teorema D.0 - La matrice A è diagonalizzabile su 𝕂 se e solo 𝕂n possiede una base di autovettori di A. In tal caso detti p1, p2,...,pn gli autovettori di tale base, e λ12,...,λn gli autovalori corrispondenti (λi ∈ 𝕂, non necessariamente distinti), risulta

A = SΛS-1

dove Λ è la matrice diagonale e S = (p1| p2|...|pn) la matrice non singolare che ha per colonne gli auvettori della base.

Dimostrazione - Se la matrice A è diagonalizzabile su 𝕂 vale A = SΛS-1 che può riscriversi come

AS =

Tale relazione può riscriversi come Api = λipi (i= 1, 2,...n). Questo prova che pi sono autovettori e λi sono gli autovalori corrispondenti. Poichè S è una matrice non singolare, i vettori pi sono indipendenti e quindi sono effettivamente una base di 𝕂n di autovettori.

Viceversa supponendo che esista una bas di 𝕂n di autovettori allora le relazioni Api = λipi si riscrivono come AS = cioè A = SΛS-1 perciò A è diagonalizzabile.□

Esempio - Trovare la matrice di passaggio S che diagonalizza

matrice qudrata 3x3

Soluzione - L'equazione secolare risulta essere

(λ - 1) (λ - 2)2 = 0

si trovano i seguenti autovettori

λ = 2: p1 =(-1, 0, 1), p2 = (0,1,0);

λ = 1: p3 =(-2, 1, 1)

Ci sono tre vettori nella base quindi la matrice

matrice di passaggio

verifichiamo che tale matrice è in grado di diagonalizzare A, ottendo la matrice diagonale seguente

diagonalizzazione

non c'è un ordine di preferenza con cui formare le colonne di S.

Matrici reali simmetriche

Una classe di matrici reali che come vedremo risultano essere sempre diagonalizzabili è quella delle matrici simmetriche. Per discutere questo risultato è necessario introdurre prima un'altra classe di matrici che giocano un ruolo imprtante in questo problema quella delle matrici ortogonali.

Definizione - Una matrice A reale di tipo (n,n) si dice ortogonale se

AAT = AT A = I

Teorema D.1 - Valgono le seguenti proprietà per matrici ortogonali

  1. A è una matrice ortogonale di tipo (n,n) se e solo se le sue righe (colonne) sono una base ortonormale di ℝn.

  2. Il determinante di una matrice ortogonale vale 1 o -1

  3. Il prodotto di due matrici ortogonali è ortogonale

  4. La trasformazione lineare rappresentata da una matrice ortogonale conserva il modulo dei vettori: |Abx| =|x| per ogni x ∈ ℝn, e conserva il loro prodotto scalare: AxAy = xy

Dimostrazione

  1. Ricordiamo che la trasporta AT è quella che si ottiene scambiando le righe con le colonne. Perciò se A=(aij), AT = (aji). La relazione AAT = AT A = I , implica ragionando sugli elementi

    elementi ortogonali

    o in forma più compatta

    aiaj = δij

    ciò significa che i vettori riga di A sono ortonormali (quindi una base essendo di numero n).

  2. Dalla relazione ATA = I per il teorema di Binet

    det (AT) = det (A) si ha det2(A) = 1, det(A) = ±1

  3. Siano A,B ortogonali

    (AB) ⋅ (AB)T = (AB)⋅(BTAT) = A (BBT)AT =AInAT = AAT = In

    Analogamente si prova che (AB)T ⋅ (AB) =In, perciò AB è ortogonale.

Se n = 2, 3, la trasformazione lineare rappresentata da una matrice ortogonale è una rotazione (del piano o dello spazio, rispettivamente). Su può ora enunciare l'importante

Teorema D.2 - Sia A una matrice reale e simmetrica. Allora A è diagonalizzabile, con una matrice di passaggio ortogonale, ossia

A = MΔMT

con Δ diagonale e M ortogonale. In particolare, ciò significa che ℝn possiede una base ortonormale di autovettori di A.

Vedremo che un'applicazione di questi risultati sta nello studio delle forme quadratiche, argomento importante nei problemi di ottimizzazione in più variabili.

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